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MEZZOGIORNO DI FUOCO AL MERCATO DEL PESCE DI SALERNO! L'Avvocato risponde 

MEZZOGIORNO DI FUOCO AL MERCATO DEL PESCE DI SALERNO!

Osserviamo i risvolti strettamente legali, aiutati dallo staff penale dello Studio Legale Labonia, in riferimento al recente duplice omicidio, attuato da un anziano commerciante.

L’omicidio compiuto da una persona ultrasettantenne, affetta da gravi problemi di salute, solleva questioni giuridiche particolarmente complesse riguardo alle possibili scriminanti.
In tale contesto, è necessario valutare attentamente se sussistano circostanze che possano giustificare o attenuare la responsabilità penale dell’imputato, considerando sia il suo stato di salute che le motivazioni che lo hanno spinto a compiere il crimine.

In primo luogo, la giurisprudenza potrebbe prendere in considerazione l’età avanzata e le condizioni di salute come elementi attenuanti: tuttavia, il fatto che l’omicidio sia stato commesso per vendetta, a causa di antichi dissapori, complica il quadro. La vendetta, infatti, non è generalmente considerata una giustificazione accettabile nel diritto penale: anzi, può costituire un’aggravante, rivelando premeditazione e un’assenza di proporzionalità rispetto all’offesa subita. È chiaro che, per poter invocare eventuali scriminanti, occorre analizzare se vi sia stata una provocazione recente e se lo stato emotivo e psichico dell’autore fosse alterato al punto da compromettere il suo libero arbitrio.

Un aspetto rilevante potrebbe riguardare lo stato di infermità mentale e, solo qualora fosse dimostrato che l’anziano soffra di patologie psicologiche gravi, queste potrebbero influenzare la sua capacità di intendere e di volere.
Il codice penale italiano prevede infatti l’imputabilità ridotta o esclusa nel caso in cui l’autore del reato sia affetto da una malattia mentale che abbia compromesso significativamente le sue facoltà. In tale ipotesi, il tribunale potrebbe disporre per una misura di sicurezza piuttosto che una pena detentiva.

Infine, l’ultrasettantenne potrebbe invocare motivi legati all’esasperazione causata da vecchi conflitti irrisolti, ma questo difficilmente basterebbe per giustificare un atto estremo come l’omicidio. La presenza di gravi malattie fisiche, sebbene possa influire sulla valutazione complessiva del caso, non è sufficiente di per sé a escludere la responsabilità penale.







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